Il mercante di caffè – David Liss
“Amava i soldi che venivano con il successo, ma amava di più il potere”
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“Amava i soldi che venivano con il successo, ma amava di più il potere”
“Mi chiedo come la mia vita attentamente pianificata possa aver avuto una svolta così fuori equilibrio?”
“Io voglio soltanto bere con te il primo caffè del mattino, mi basta questo. Ma dev’essere ogni mattina per il resto della nostra vita.”
“Ecco il caffè, signore, caffè in Arabia nato, E dalle carovane in Ispaan portato. L’arabo certamente sempre è il caffè migliore; Mentre spunta da un lato, mette dall’altro il fiore.”
“Il caffè che vi porta indietro nel tempo. Era un ricordo un po’ confuso, ma quella frase le era rimasta impressa.”
“Sembrava che da un momento all’altro si fosse rivoltato il mondo: statue parlanti, bambini abbandonati strane riunioni notturne, fatture e incantesimi… Chi ci capiva più niente?”
“Si vedranno in fondo gli alberi d’un viale, con le lampade elettriche che traspariranno di tra le foglie. Ai due lati, le ultime case d’una via che immette in quel viale. Nelle case a sinistra sarà un misero Caffè notturno con tavolini e seggiole sul marciapiede. Davanti alle case di destra, un lampione acceso.”
“Mi bastava ascoltare l’eruzione della moka, inalare l’intensità dei chicchi macinati e spremuti, poggiare la fronte sulle braccia per sentirmi meno spaesata, per risvegliarmi a casa”
“Uscì, un’andatura indurita accompagnava i passi, il dolore al ginocchio avvisava il cambio di stagione. Stava venendo neve, quella che si ferma. Il fumo del caffè si confuse con gli ultimi funghi del bosco.”
“Successe in un bistrò di Saint Michel. Tutti i tavoli erano occupati e lei mi chiese se poteva bere un caffè al mio. Aveva una pila di libri che posò per terra, ordinò un espresso e un bicchier d’acqua, prese uno dei volumi e cominciò a segnare frasi con un pennarello.”